Molti articoli parlano delle competenze in azienda, ma pochi spiegano davvero come creare una mappa delle competenze aziendali in modo semplice e utile per una piccola impresa. E’ uno strumento fondamentale per organizzare meglio il lavoro e decidere su assunzioni, deleghe e formazione. Innanzitutto, serve chiarezza: una mappa delle competenze non è un documento complicato o da consulenti esterni. È uno schema, dove si incrociano i nomi dei collaboratori con le competenze richieste per far girare l’azienda.
Vuoi scoprire cosa blocca la crescita della tua azienda?
Compila il nostro test gratuito di autovalutazione dedicato a piccole e medie imprese:
Avere una mappa delle competenze aziendali non significa solo “sapere chi sa fare cosa”. Significa anche poter decidere con maggiore lucidità. Quando tutto è nella testa dell’imprenditore, il rischio è di delegare male o non delegare affatto.
Una mappa consente di capire chi è pronto per un salto di ruolo, chi va affiancato e su quali aree serve formazione. Per di più, diventa anche uno strumento di comunicazione: puoi usarla per chiarire aspettative e dare valore alle persone, riconoscendo ciò che sanno fare.
In particolare, questo strumento diventa prezioso in fase di crescita. Se assumi una nuova risorsa, puoi decidere chi la forma basandoti su competenze effettive e non su simpatia o disponibilità momentanea.
Tuttavia, funziona solo se è aggiornata. Non basta compilarla una volta e dimenticarla in un cassetto. Ogni trimestre, può essere utile rivederla con il team. Anche solo 30 minuti bastano per ottenere chiarezza e allineamento.
Il metodo più semplice per creare una mappa delle competenze aziendali parte da una griglia: righe con i nomi dei collaboratori e colonne con le competenze che servono all’azienda.
Si possono usare codici come:
Questo schema aiuta a vedere subito chi è forte in cosa, dove ci sono scoperture e quali competenze sono distribuite o accentrate. Inoltre, consente di ragionare anche in ottica di backup: cosa succede se una persona chiave è assente?
Per creare le colonne competenze, chiediti: “Quali capacità servono per far funzionare questa azienda oggi e tra sei mesi?” Possono essere hard skill (es. usare un gestionale) oppure soft skill (es. gestione del cliente).
Una volta fatto, il confronto con il team è fondamentale. Coinvolgere i collaboratori aumenta la precisione e genera senso di appartenenza. Inoltre, permette di validare ciò che vedi dall’esterno con ciò che le persone sentono di saper fare.
Vuoi scoprire cosa blocca la crescita della tua azienda?
Compila il nostro test gratuito di autovalutazione dedicato a piccole e medie imprese:
Nel costruire una mappa delle competenze aziendali, molte piccole imprese inciampano sempre sugli stessi ostacoli. Sapere quali sono può aiutarti a evitarli.
Innanzitutto, c’è il rischio di essere troppo generici. Se scrivi “capacità organizzativa” o “sa usare il PC”, rischi di non ottenere informazioni davvero utili. Serve dettaglio. Meglio dire “gestisce in autonomia la logistica dei fornitori” o “conosce il gestionale XYZ”.
Inoltre, spesso si guarda solo alle competenze tecniche, dimenticando quelle relazionali o comportamentali. Eppure, in aziende con meno di dieci persone, saper comunicare, gestire conflitti o lavorare in autonomia può fare più differenza di un software.
Altro errore? Non aggiornare mai la mappa. Una volta fatta, deve diventare parte del lavoro di leadership. Non serve farlo ogni settimana, ma ogni 3-4 mesi può fare davvero la differenza.
Infine, attenzione a non usarla per “etichettare” o giudicare le persone. Non è un’arma di controllo, ma uno strumento di valorizzazione e crescita.
Per rendere concreta una mappa delle competenze aziendali, immaginiamo un panificio artigianale con 5 persone. Le aree di competenza possono essere: panificazione, gestione clienti, cassa, marketing locale, ordini fornitori, gestione scarti.
Ognuno ha delle responsabilità, ma in pochi hanno chiarezza su chi fa cosa in modo strutturato. Dopo aver costruito la mappa, il titolare si accorge che solo una persona sa fare la chiusura cassa, e nessuno ha mai fatto formazione al giovane apprendista.
Di conseguenza, programma due affiancamenti e una mini formazione interna. Inoltre, scopre che la persona che si occupa del forno ha anche competenze grafiche: così, le affida la cura del profilo Instagram del negozio.
Questa riorganizzazione migliora il clima, alleggerisce il titolare e valorizza i talenti nascosti. Tutto parte da una semplice mappa delle competenze aziendali, costruita in mezza giornata, ma capace di cambiare il modo di lavorare.
Una mappa delle competenze aziendali non è solo uno strumento statico. Può diventare una bussola in diversi momenti cruciali.
Per di più, diventa uno strumento potente anche per i business coach. Aiuta a rendere tangibile il valore della consulenza e facilita interventi davvero trasformativi.
La mappa delle competenze aziendali non è un lusso da grandi aziende. È uno strumento utile, economico e ad alto impatto anche per imprese con pochi collaboratori.
Ti aiuta a distribuire meglio il carico, valorizzare le persone, capire dove investire in formazione e prendere decisioni senza andare a sensazione. Inoltre, diventa un ponte tra il presente dell’azienda e il suo futuro possibile.
In definitiva, la differenza tra chi cresce e chi resta bloccato non è solo nelle strategie, ma nella chiarezza. E questa chiarezza parte proprio da qui.
Se vuoi capire come organizzare al meglio i ruoli prima di mappare le competenze, leggi anche l’approfondimento sulla Struttura funzionale: come funziona davvero in una piccola impresa.
Vuoi un modello pronto da usare per creare la tua mappa delle competenze aziendali? Scrivimi in DM o via email, ti invio un template gratuito.